La scoperta dei ricercatori
La notizia arriva da uno studio pubblicato sul British Journal of Sports Medicine, che ha dimostrato che la mancanza di esercizio fisico o il poco movimento incrementano, e anche notevolmente, il rischio di contrarre una forma più grave di Covid-19.
Infatti, le persone risultate inattive o poco attive nei due anni precedenti alla pandemia hanno riscontrato oltre il doppio delle probabilità di essere ricoverate in ospedale e il 73% di possibilità in più di essere ricoverate in rianimazione, rispetto ai soggetti che hanno praticato attività fisica per un tempo corrispondente o superiore a quanto indicato nelle linee guida statunitensi.
Lo studio
Per analizzare se ci fosse una relazione tra la mancanza di esercizio ricoveri ospedalieri, gravità dell’infezione e decessi, un team di ricerca statunitense ha analizzato i dati di 48.440 cittadini che hanno contratto il Covid tra gennaio e ottobre dello scorso anno. Il campione di casi aveva un’età media di 47 anni, il 62% erano formato da donne e tutti erano in sovrappeso.
Il 50% dei pazienti non soffriva di alcuna patologia precedente, il 18% ne aveva solo una e il 32% due o più. In almeno tre visite mediche precedenti (effettuate tra marzo 2018 e marzo 2020) ognuno avevano segnalato il proprio livello di attività fisica: venivano considerati “inattivi” coloro che facevano meno di 10 minuti di esercizio a settimana, “un po’ inattivo” chi rimaneva al di sotto della soglia di 149 minuti settimanali (poco meno di 2h30’) e “attivi” chi superava i 150 minuti. Dai risultati è emerso che il 14% rientrata in quest’ultima categoria, ovvero tra coloro che si allenavano con costanza, l’80% nella fascia intermedia, ovvero saltuariamente, e il 6% nella restante, ovvero i costantemente inattivi.
I risultati
I ricercatori hanno messo a confronto l’evoluzione clinica del virus, scoprendo che le persone inattive:
- avevano il doppio delle probabilità di finire in ospedale rispetto alle persone attive
- una probabilità di 1,7 volte maggiore di essere ricoverato in terapia intensiva
- 2,5 volte il rischio di morire a causa di infezione da Covid
- il 73% in più di probabilità di richiedere cure intensive.
Rispetto ai cittadini inseriti nella categoria intermedia, l’inattivo aveva un rischio maggiore del 20% di essere ricoverato in ospedale, un rischio maggiore del 10% di richiedere cure intensive e un rischio maggiore del 32%. Dunque il rischio di essere ricoverato in ospedale, finire in terapia intensiva, chiedere cure intensive e morire era comunque maggiore rispetto anche a chi effettuava attività fisica senza costanza e regolarità, offrendo a ogni modo un certo tipo di protezione.
Il team di ricerca
A guidare lo studio è stato il dottor Robert Sallis, medico di famiglia e di medicina dello sport del centro medico Kaiser Permanente Medical Center di Fontana, California (Stati Uniti), insieme alla stretta collaborazione dei colleghi del Southern California Permanente Medical Group di Pasadena, dell’Università della California di San Diego e del Dipartimento di Economia del Pomona College di Claremont.
“Continuo a credere che l’esercizio fisico sia una medicina che tutti dovrebbero prendere, specialmente in quest’epoca di Covid”, ha dichiarato il professor Sallis. “Camminare 30 minuti al giorno, cinque giorni alla settimana a un ritmo moderato crea un forte effetto protettivo contro il Covid”.